Presentato lo scorso 20 marzo a Bruxelles il programma della 56° edizione di Vinitaly, cosi commenta il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo: “La 56° edizione di Vinitaly è stata presentata per la prima volta al Parlamento Europeo, centro nevralgico della politica Comunitaria, con l’obiettivo di contribuire ad accendere un ulteriore faro sul vino italiano, che ha proprio in Vinitaly il suo brand fieristico di promozione globale” .
Una logica di promozione che ha portato i responsabili della fiera in un giro del mondo
durato oltre un semestre per operare una selezione ponderata dei principali buyer da invitare a Vinitaly. Il target è raggiunto – ha proseguito Bricolo – ma oltre al successo numerico ci attendiamo soprattutto un riscontro molto positivo in termini di qualità della domanda rappresentata. Un lavoro possibile anche grazie alla collaborazione e al sostegno del governo italiano, del ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, del ministero del made in Italy, delle Ambasciate e degli enti istituzionali preposti alla promozione, Ice Agenzia in primis. Un sistema di relazioni grazie alle quali Vinitaly ha potenziato il proprio know how, attivando un programma di condivisione sempre più stretto con i player del settore su scala mondiale».
Provengono da 65 Paesi i protagonisti della domanda estera selezionati, invitati e ospitati a Verona, a cui si aggiungeranno – secondo le stime – circa 30 mila operatori stranieri che confluiranno a Vinitaly da oltre 140 nazioni. Il contingente più corposo degli ospiti rimane quello statunitense con oltre il 15% delle presenze, seguiti da altre 3 piazze strategiche extra-Ue: Canada, Cina e Regno Unito, che assieme sommano il 23% degli arrivi.
«È forte la convinzione – ha aggiunto l’amministratore delegato di Veronafiere, Maurizio Danese – di poter fare molto in favore di un settore di cui ci sentiamo parte integrante. In un periodo non certo facile ci sentiamo ancor più in dovere di dare le giuste risposte a chi investe in fiera.
La prima parola chiave è senz’altro ‘business’, la seconda è ‘consapevolezza’ di un capitale strategico – oltreché identitario – per l’economia italiana ed europea sempre più sotto la lente di tesi allarmistiche.
Per questo, in occasione della 1ª giornata nazionale del Made in Italy (15 aprile) presenteremo, assieme al ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, la ricerca “Se tu togli il vino all’Italia, un tuffo nel bicchiere mezzo vuoto”. Uno studio, realizzato dall’Osservatorio Uiv-Vinitaly e da Prometeia, sull’impatto che il Belpaese subirebbe in termini socio-economici, turistici e identitari da un’ipotetica scomparsa del vino dall’Italia.
Alla 56ª edizione di Vinitaly, quartiere fieristico sold-out con oltre 100mila metri quadrati netti con 4.000 imprese espositrici. In contemporanea, anche la 28ª edizione di Sol, International olive oil trade show (area C); Xcellent Beers (area I) e il 25° Enolitech, Salone internazionale delle tecnologie per la produzione di vino, olio e birra (pad.F).
Il quartiere fieristico è pronto a diventare l’agorà internazionale del wine business, una partecipazione espositiva consolidata che conferma la centralità del Salone internazionale del vino e dei distillati sempre più targettizzato sulle esigenze delle imprese e sulla promozione del settore in Italia e sui mercati esteri, storici ed emergenti.
Va in questa direzione anche il nuovo Piano strategico di Veronafiere “One 2024-2026” che contempla un rafforzamento ulteriore della mission di Vinitaly volta ad amplificare la piattaforma promozionale del brand per garantire, al contempo, investimenti per l’incoming sulla manifestazione e sul prodotto italiano nelle piazze export più strategiche, grazie a un radicamento di Veronafiere ancora più capillare proprio in quelle aree. Prosegue, inoltre, il percorso di selezione qualitativa degli operatori avviato per la 55^ edizione del 2023, con un programma straordinario di recruiting che portò a Verona 29.600 operatori internazionali da 143 nazioni (su un complessivo di 93mila presenze), di cui oltre mille top buyer scelti e ospitati da Veronafiere e Ice-Agenzia.
Mentre sono stati 11mila gli appuntamenti pianificati tra espositori e buyer sulla piattaforma
Vinitaly Plus a cui si sono aggiunti quelli fissati direttamente tra aziende e operatori.
Confermato Vinitaly and the city, il fuori salone per gli appassionati in calendario nel centro della città scaligera, patrimonio Unesco, dal 12 al 15 aprile 2024. Nel 2023, sono state oltre 45mila le degustazioni da parte dei winelover.
Sono 131 i produttori selezionati da Wine Spectator e Veronafiere per la 13^ edizione di Vinitaly Operawine, l’evento première del Salone internazionale che ogni anno punta i riflettori sugli ambasciatori e sulle iconiche etichette del vino italiano negli States. Per il 13 aprile, si contano 3 debutti rispetto alla selezione 2023, a cui si aggiungono 6 aziende che tornano in lista dopo l’assenza dello scorso anno.
L’evento si terrà presso le Gallerie Mercatali, il meglio dei vini italiani secondo Wine Spectator,
l’unico appuntamento organizzato all’estero dal wine magazine statunitense e celebra quest’anno con un layout dedicato il riconoscimento della lirica a Patrimonio immateriale
dell’Unesco, ambasciatore culturale dell’Italia nel mondo che, assieme al vino con Vinitaly, trova casa a Verona grazie all’Arena Opera Festival.
La super degustazione, riservata ad una selezione di giornalisti, sommelier e professionisti del vino internazionali , vedrà ancora una volta protagonisti i rossi, che rappresentano 99 delle 131
referenze, seguiti da 22 bianchi, 8 sparkling e 2 vini dolci.
Con circa 3 milioni di lettori in tutto il mondo Wine Spectator è considerata negli Stati Uniti una vera e propria istituzione, una guida al lifestyle enologico capace di influenzare un mercato, quello statunitense, che assorbe oltre un quinto delle vendite all’estero di vino tricolore
Gli ingressi a OperaWine sono consentiti soltanto tramite Invito, il che implica che non sarà possibile acquistare alcun biglietto per la partecipazione.