Il 15 maggio scorso, dopo alcune osservazioni poste dal capo dello Stato al Governo, Sergio Mattarella, ha firmato il Decreto Legge Agricoltura, deliberato nel Consiglio dei Ministri del 6 maggio scorso e che contiene interventi per circa 208 milioni in favore del settore agricolo e della pesca. Il Decreto mantiene nella sostanza la configurazione iniziale anche se tra quanto riferito in conferenza stampa lo scorso 6 maggio ed il testo definitivo è possibile notare piccole ma significative differenze.
L’eliminazione della parte relativa all’accorpamento della società che gestisce il Sian in Agea sembrerebbe aver genesi proprio dalle interlocuzioni avvenute tra Palazzo Chigi ed il Quirinale mentre è rimasto l’articolo che vieta l’utilizzo dei pannelli fotovoltaici sui suoli agricoli, tranne alcune eccezioni, tra queste gli impianti definibili come agrivoltaici, ovvero compatibili con lo sfruttamento agricolo dei terreni e talune aree agricole, degradate o in prossimità di grandi assi viari.
I 130 milioni di euro per le imprese agricole e della pesca e acquacoltura presenti nelle Zes, (Zone Economiche Speciali) annunciati dal ministro Lollobrigida in conferenza stampa prenderanno forma attraverso il credito d’imposta sugli investimenti, quindi, pur non cambiando l’importo, cambia la complessità della misura.
In ordine agli aiuti ai cerealicoltori – i 20 milioni annunciati diventano 32 da destinare al fondo per le filiere attraverso un un Decreto del ministro che deciderà l’esatto destino delle somme che, in parte, saranno destinate ai pescatori ed agli acquacoltori in crisi per la proliferazione del granchio blu mentre un’altra quota ai contratti di filiera per i cereali.
Un milione in meno per le fitopatie, scende infatti da due ad un milione l’aiuto per previsto la flavescenza dorata rispetto a quanto annunciato in conferenza stampa mentre rimane stabile l’incremento del Fondo di Solidarietà di 12 milioni nel 2024 – 10 per i danni da peronospora e 2 milioni per la moria del kiwi.