Reportage tra Vignaioli e Cantine del Burgraviato

Associazione Viticoltori dell’AltoAdige

Un’intervista approfondita al cuore della nascita e del valore del sodalizio.

Circa cinquemila viticoltori dell’Alto Adige si dividono poco più di 6000 ettari di superficie vitata, significa la presenza di viticoltori con poco più di un ettaro di vigna con produzioni che in tal caso esprimono circa 10.000 bottiglie. L’intento del reportage è proprio quello di dar voce a questi produttori, capirne gli sforzi, le motivazioni, l’entusiasmo e la passione profusa nel lavoro quotidiano, quella stessa passione che permette agli imprenditori altoatesini di non percepire il vicino come un concorrente ma come un collega con il quale confrontarsi per crescere insieme. E’ cosi che nel 1999  è nata l’Associazione  dei viticoltori indipendenti dell’Alto Adige (FWS).

Nella sede sociale a Bolzano ho incontrato Peter Robatscher direttore dell’associazione, una chiacchierata interessante che ha esplorato la rivoluzione culturale del viticoltore favorendo la valorizzazione del territorio e che ripercorre le caratteristiche uniche del terroir, del passaggio da uve rosse ad uve a bacca bianca, dell’importanza dell’associazionismo per un confronto continuo tra e con  i viticoltori. Peter continua “associarsi serve per mettere insieme le diverse forme, per rappresentare le esigenze in comune e ottenere risultati di cui beneficiano gli associati. Ci si mette insieme, ci si associa, se si ha qualcosa da dare in cambio di qualcosa da ricevere. Favorisce lo scambio di esperienze promuove un confronto costante con le tendenze e le esigenze del mercato, aiuta i soci a rapportarsi in modo sempre più qualificato con il mercato”.

Il direttore mi invita in una bellissima immersione tra i ricordi della costituzione dell’Associazione ad opera dei primi 12 soci fondatori esplorando obiettivi conseguiti ed illustrando i 117 associati che, in questo 2024 celebreranno i 25 anni dalla fondazione.

I soci continuano a crescere e l’ingresso definitivo è proceduto da una importante selezione e da 12 mesi in status di “socio passivo” affinchè nel corso del periodo vi sia la possibilità di valutare l’effettiva aderenza del produttore ai valori dell’associazione.

Un grande lavoro di squadra con i vignaioli altoatesini ma anche con i “cugini” trentini per sviluppare le tante idee sul tavolo quali il progetto “Vignaioli di Montagna” di cui sicuramente sentiremo parlare nel prossimo futuro.

L’Associazione dei Viticoltori Indipendenti dell’Alto Adige si vede come rappresentante degli interessi dei suoi membri ed allo stesso tempo come autentico e versatile ambasciatore della cultura del vino altoatesino. I nostri membri sono prima di tutto delle cantine a conduzione familiare che organizzano l’intero processo, dalla vigna al bicchiere, in modo autentico e indipendente”.

E’ interessante ascoltare Peter che con la sua cadenza linguistica favorisce la concentrazione e mi incuriosisce molto il rapporto tra l’Associazione Viticoltori dell’Alto Adige e la Fivi, la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti : “La nostra associazione ha spinto molto per nascita della Fivi, che ha visto la luce nel 2008. Un nostro consigliere è sempre anche consigliere Fivi mentre, unitamente ai vicini trentini, abbiamo creato la delegazione Trentino/AltoAdige che permette anche avere un ruolo importante nel consiglio con l’espressione di 200 voti, una politica che ci ha permesso di far avvicinare il vignaiolo altoatesino – che solitamente guarda dalla finestra la vita associativa del resto del Paese – alle attività fuori regione toccando con mano serietà e professionalità dell’istituzione. Per il nuovo associato FWS c’è l’obbligo, almeno per il primo anno, alla contestuale adesione al Fivi, un obbligo che dalla successiva annualità si trasforma in una solida e piacevole adesione volontaria”.

Un sodalizio tra le due entità che favorisce lo sviluppo e la  cultura del vino, dell’imprenditoria vinicola e turistica del territorio e che accompagna il singolo al confronto ed allo scambio di idee. Attività che non trascurano il business o le economie di scala tra gli associati, tra le quali è interessante esplorare l’idea alla base della genesi della cooperativa Maschinenring Weinbau Keller che, allo scopo di sollevare i soci  dall’ingente investimento del macchinario l’imbottigliamento, una macchina che solitamente “dorme” per 10 mesi l’anno, ne ha acquisito una “Mobile” affinché serva nei momenti opportuni tutte le aziende aderenti al progetto.

Saluto Peter con l’auspicio di rivederci presto e raccontare gli ulteriori passi dell’associazione.

Prima Parte: https://www.youfooditaly.com/2024/05/01/reportage-tra-vignaioli-e-cantine-del-burgraviato/ 

Seconda Parte: https://www.youfooditaly.com/2024/05/17/reportage-tra-vignaioli-e-cantine-del-burgraviato-seconda-parte/

Terza Parte: https://www.youfooditaly.com/2024/06/01/reportage-tra-vignaioli-e-cantine-del-burgraviato-terza-parte-castello-rametz/

Quarta Parte: https://www.youfooditaly.com/2024/06/15/quarta-puntata-per-il-reportage-tra-vignaioli-e-cantine-del-burgraviato/

 

Read Previous

Enoloco, fondata da “Quattro Amici al Bar”

Read Next

Quartiere Sanità: abbiamo provato la pizza di Carla e Salvatore Oliva

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Most Popular