Reportage tra Vignaioli e Cantine del Burgraviato. Castello di Plars – SchlossPlars

Il Castello di Plars si trova incastonato in un paesaggio pittoresco appena sopra Lagundo, nella frazione Plars di Mezzo, cittadina che un tempo rappresentava un importante crocevia dell’antica Via Claudia Augusta ed  oggi è sede di numerose aziende familiari che, grazie alla  lunga tradizione vitivinicola, producono vini di ottima qualità.

Si ritiene che la  via Claudia Augusta sia stata costruita per mettere in contatto il mondo romano con quello germanico, partendo dalla Pianura Padana e raggiungendo, attraverso le Alpi, il Danubio in Baviera. Oggi continua a suscitare interesse da più punti di vista, mentre in Italia prevalgono gli studi tesi a rilevare e, ad approfondire, gli aspetti più scientifici legati all’individuazione del tracciato, in ambiente tedesco, in particolar modo in quei  tratti stradali più facilmente attribuibili all’antica via romana, è elemento portante di un business economico-turistico particolarmente florido che si propone di favorire lo sviluppo del turismo culturale.

Con Attilio, ormai fedele compagno di viaggio ed assistente fotografico,  arriviamo con un po’ di anticipo e decidiamo di fermarci per un giro di Lagundo Paese, un luogo dove lasciar scorrere il tempo a ritmo rallentato con quiete e serenità, dove ogni respiro regala ristoro e la vita si tinge di sfumature più luminose.

Di lì a poco mi capiterà un fatto che mi lascerà perplesso per qualche settimana. In un angolo della cittadina noto un vecchio furgoncino di colore grigio chiaro di costruzione tedesca dei primi anni ’80, lo stesso modello  che ha utilizzato mio padre per oltre vent’anni; ero intento a fotografarlo per trasferirne lo scatto al papà quando ho pensato che avrei destato soltanto vecchi ricordi ed ho proseguito nel cammino.  La sera del giorno successivo, ormai lasciato l’Alto-Adige, con un messaggino telefonico mio papà chiedeva se avessi conservato da qualche parte una fotografia di quel vecchio furgoncino. Mi chiedo spesso se sia stata soltanto una casualità.

 E’ ormai metà pomeriggio ed iniziamo la salita verso la tenuta che ci ospiterà anche per la notte, la stradina è immersa tra i vigneti con strutture a pergola su cui trovano appoggio i tiranti ed i tralci delle viti. Si tratta di una struttura in legno a forma di tetto che poggia anteriormente e posteriormente su pilastri affondati verticalmente nel terreno. I filari di pergolati costruiti uno dietro l’altro conferiscono al paesaggio un tocco unico. Per i pilastri ed i bastoni che vengono conficcati nel terreno viene utilizzato il tipo di legno più resistente, come il  castagno mentre le traverse del telaio sono realizzate in legno di larice, altrettanto resistente.

L’attività si edifica attorno ad un Castello  riconvertito in hotel, ove si mescola la cultura altoatesina del passato con il fascino di una piscina moderna a sfioro sui vigneti, passando per la ricostruzione del fienile con architettura moderna. Le piccole moderne suite sono confortevoli ed ovviamente sono distinte tra loro con i nomi delle uve.

Riconosco Andreas da lontano, ci stringiamo la mano e concordiamo di anticipare l’intervista per godere della luce interessante del momento. Passeggiando tra i vigneti ci racconta della storia del Castello, l’originario Torgglhof, citato in un documento del 1357  divenne un incantevole castelletto alla fine del 19° secolo ad opera dei precedenti proprietari mentre la famiglia Theiner ne è entrato in possesso  nel 1911. Il nonno Franz amava tutto ciò che aveva a che fare con il vino, studiò  viticoltura e gestì un’azienda vinicola di successo, riuscendo a produrre e commercializzare i suoi vini su larga scala.

Arrivando ai giorni nostri, è dal 2004 che Andreas Theiner ha iniziato a riconvertire tutti i terreni passando dalla frutticoltura alla viticoltura producendo soltanto vini.

 Andreas Theiner e la moglie Irene gestiscono l’azienda  con spirito di sacrificio ed attenzione ai dettagli, tanto nell’hotel ove nulla è lasciato al caso, quanto in vigneto ed in cantina con un lavoro manuale e naturale dalla potatura fino alla raccolta. Una passione innata per entrambi che, ad un certo punto della vita hanno deciso di cambiare le attività e dedicarsi al Castello, Andreas ex bancario e la consorte proveniente dal settore della moda rappresentano la terza generazione della famiglia.

A proposito di potatura, durante il cammino notiamo tra i filari il figlio della coppia, Moritz,  intento nella mantenimento della vigna con le operazioni del periodo.

Dedizione anche dettata dallo spirito di rimettersi in gioco di studiare con i corsi di Sommelier e di enologia, con l’ascolto dell’esperienza sul campo di prove e sperimentazioni tanto da permettere ad  Andreas di divenire   l’enologo stesso della cantina.

Due ettari di vigneto ove coltivano Pinot bianco, Souvignon, Schiava, Merlot e Lagrain ed una  piccolissima produzione di Pinot Nero e di Moscato, uve che danno vita ad 8 etichette per circa 15.000 bottiglie l’anno. Tanta la sperimentazione, assemblaggi della stessa uva fermentati in acciaio o in botti di rovere, o ancora di acacia, ma anche l’assemblaggio di più uve che, nel caso del Lagrein e del Merlot   danno vita all’ “YHRN” ed al “LASIER”.  I vini bianchi e rossi proliferano sui pendii soleggiati sopra Lagundo e sulla conca di Merano su terreni argillosi, ciò conferisce loro un pronunciato carattere tipicamente territoriale.

Andreas parla con amore della sua azienda, dei terreni e delle esposizioni, del connubio tra l’attività alberghiera e quella vitivinicola,  delle modalità di commercializzazione delle sue bottiglie e ci spiega le norme di produzione, nel frattempo ci porta prima nella sala che ospita i tini di acciaio e poi in cantina, tramite una ripida scala ove, attraverso un’esposizione di attrezzature d’epoca,  è possibile ammirare la storia della produzione di casa.

I vini hanno un carattere molto distinto, il Pinot Bianco è chiaro e diretto, con freschezza e succosità animate, il Sauvignon è molto espressivo, ed entrambi i vini possono invecchiare per più anni.

Mi sveglio molto presto, sono solito fare un passeggiata tra i vigneti e ritornare al computer per scrivere gli articoli, in tutto questo noto Irene già al lavoro, la caratteristica colazione a buffet è la punta di diamante gastronomica del Castello, le  torte sono fatte in casa come le tante marmellate servite, ci sono poi pani di diversa qualità tutti caldi,  prodotti regionali dell’Alto Adige, uova locali ed una serie di porcellane di qualità.

L’atmosfera dell’Hotel è informale, accogliente ma soprattutto familiare, si nota ovunque l’attenzione all’ospitalità ed alle esigenze dei clienti. L’idea è quella di una vacanza in puro ed “alcolico” relax.

           

Prima Parte: https://www.youfooditaly.com/2024/05/01/reportage-tra-vignaioli-e-cantine-del-burgraviato/ 

Seconda Parte: https://www.youfooditaly.com/2024/05/17/reportage-tra-vignaioli-e-cantine-del-burgraviato-seconda-parte/

Terza Parte: https://www.youfooditaly.com/2024/06/01/reportage-tra-vignaioli-e-cantine-del-burgraviato-terza-parte-castello-rametz/

Quarta Parte: https://www.youfooditaly.com/2024/06/15/quarta-puntata-per-il-reportage-tra-vignaioli-e-cantine-del-burgraviato/

Quinta Parte: https://www.youfooditaly.com/2024/07/01/reportage-tra-vignaioli-e-cantine-del-burgraviato-

Sesta Parte: https://www.youfooditaly.com/2024/07/17/reportage-tra-vignaioli-e-cantine-del-burgraviato-3/

Settima Parte: https://www.youfooditaly.com/2024/08/02/reportage-tra-vignaioli-e-cantine-del-burgraviato-4/

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