Il Maso Schnalshuberhof è immerso tra viti e meleti sopra Lagundo dove torno sempre volentieri, Christian è impegnato con alcuni clienti e colgo l’occasione per scattare qualche foto. La prima impressione è che in questo angolo di paradiso sia Madre Natura a regnare sovrana; passeggiando tra vigneti e meleti mi ha attraversato una sensazione di quiete armonica e più di una volta ho avuto la sensazione che, tra una vite e l’altra, si manifestasse la Dea delle vigne, una sensazione che non mi ha mai abbandonato e che, approfondirò nel corso delle successive interviste in Burgraviato. Ora i rami sono spogli, mi piacerebbe ritornare durante la fioritura o nel corso della raccolta, dell’uva o dei frutti, tutto coltivato secondo i dettami dell’agricoltura biologica.
Ad un certo punto sento chiamarmi e ritorno alla piccola bottega dove stringo la mano a Christian, un uomo dall’aspetto ben piantato, mani forti ed uno sguardo penetrante dettato dalla profondità dei suoi occhi.
Mi invita a salire al piano di sopra, ci accomodiamo nella caratteristica stuben ed inizia a parlarmi della storia del Maso che è menzionato per la prima volta in alcuni documenti risalenti al 1318, nei quali già si parla di uve e di tasse; condotto a lungo come allevamento e, successivamente, come azienda di coltivazione frutti-vinicola, da più secoli è arrivato ai giorni nostri sempre gestito della famiglia di Christian. Il Maso è citato in tantissime guide gastronomiche, una notorietà che non ha cambiato il carattere rurale e tradizionale del posto, i principi ed i valori con i quali Christian gestisce l’attività ma ancor più l’amore tangibile per la terra in cui vive.
Christian non solo ha frequentato la Scuola professionale per la frutticoltura e la viticoltura ed ha studiato tecnologia delle bevande a Vienna ma è un grande appassionato di storia e nel corso dell’intervista ci perdiamo in un vero e proprio viaggio nel passato del Sud Tirol dal quale ne esco con un accrescimento culturale della realtà tirolese, dei flussi migratori da Svizzera ed Austria che nel passato hanno caratterizzato questi posti, delle popolazioni retoromanze, della lingua ladina, etc. Ho sempre ritenuto che studiare la storia di un popolo sia la migliore soluzione per comprenderne gli usi ed i costumi attuali ed oggi ne ho avuto tangibile dimostrazione.
Coadiuvato dalla famiglia e da un collaboratore che ho avuto la fortuna di vedere all’opera, Christian si occupa di tutte le faccende del Maso, governa vigneto e cantina, distilla l’acquavite, coltiva le mele e riceve i clienti nell’osteria contadina dove si cucina, serve e mangia in modo non convenzionale, proprio come questa famiglia contadina fa da decenni. Grazie alla produzione di tanti alimenti differenti gli ospiti non godranno mai dello stesso menù perché si cucinano e servono soltanto prodotti di stagione; secondo Christian non è importante solo il modo in cui si cucina, ma sono fondamentali anche i prodotti di partenza. “La coltivazione biologica si fonda su conoscenze antichissime che vengono aggiornate con conoscenze moderne. Si genera così un tipo di agricoltura più pulita, salutare, moderna ed efficiente in termini di risparmio delle risorse”, è tangibile l’orgoglio di essere un contadino che conosce e comprende i prodotti proposti agli ospiti.
Sino al 1997 le uve raccolte sono state conferite esclusivamente alla Cantina di Merano della quale la famiglia è socia – quando – con l’avvio dell’agriturismo, hanno riattivato la cantina precedentemente realizzata dal nonno, iniziando a vinificare gran parte delle uve per gli avventori del locale. Permettere ai clienti di portar via parte delle prelibatezze prodotte al maso è stata l’idea alla base della bottega aperta qualche anno dopo l’avvio dell’attività culinaria.
Con 2,5 ettari di vigneti, parte di proprietà ed in parte locati, a seconda delle annate si vinificano circa 120 ettolitri tutto in biologico tra varietà classiche e piwi, imbottigliando tra le 20 e le 25 mila unità. Nel prosieguo dell’intervista Christian racconta che nei 40 anni di attività ed in particolar modo negli ultimi anni, ha visto crescere le problematiche e le difficoltà per raggiungere un prodotto di qualità . Combinare la conservazione della tradizione con l’apertura alle innovazioni significative è una valore importante per Christian che, nel Burgraviato, è stato uno dei primi produttori a sperimentare varietà resistenti ai funghi. Oltre ai noti classici altoatesini Pinot Bianco, Vernatsch e Pinot Nero, coltiva le vecchie varietà locali quasi estinte come il Fraueler mentre sta progressivamente diminuendo la coltivazione di Schiava per le difficoltà di quest’uva nell’adattarsi alle mutate condizioni climatiche in particolar modo quando coltivate con metodi biologici. Le vinacce sono reimpiegate nella produzione della grappa che anche cura in prima persona malgrado la constatazione di una graduale diminuzione del consumo di questo prodotto da parte della clientela.
Le bottiglie sono tutte destinate al consumo interno dell’agriturismo o per la vendita diretta ai clienti, soltanto l’unico Doc, il Sauvignon Blanc, è distribuito sul mercato attraverso un amico enotecario.
Interessantissima la modalità di allevamento delle viti e di produzione del vino, cura tutto in prima persona e crea un confronto continuo con altri produttori della zona attraverso riunioni e degustazioni avvalorando il lavoro di coloro che, con impegno e sacrificio, raggiungono dei risultati straordinari.
Un sano e piacevole stile di vita quello di Christian e della famiglia che si riflette anche nei loro pregiati vini.
Prima Parte: https://www.youfooditaly.com/2024/05/01/reportage-tra-vignaioli-e-cantine-del-burgraviato/
Seconda Parte: https://www.youfooditaly.com/2024/05/17/reportage-tra-vignaioli-e-cantine-del-burgraviato-seconda-parte/
Quarta Parte: https://www.youfooditaly.com/2024/06/15/quarta-puntata-per-il-reportage-tra-vignaioli-e-cantine-del-burgraviato/
Quinta Parte: https://www.youfooditaly.com/2024/07/01/reportage-tra-vignaioli-e-cantine-del-burgraviato-
Sesta Parte: https://www.youfooditaly.com/2024/07/17/reportage-tra-vignaioli-e-cantine-del-burgraviato-3/
Settima Parte: https://www.youfooditaly.com/2024/08/02/reportage-tra-vignaioli-e-cantine-del-burgraviato-4/
Ottava Parte: https://www.youfooditaly.com/2024/08/15/reportage-tra-vignaioli-e-cantine-del-burgraviato-castello-di-plars-schlossplars/
Nona Parte: https://www.youfooditaly.com/2024/08/31/distilleria-privata-wezl/
Decima Parte: https://www.youfooditaly.com/2024/09/16/reportage-tra-vignaioli-e-cantine-del-burgraviato-5/
Undicesima Parte: https://www.youfooditaly.com/2024/10/12/litalia-si-conferma-nuovamente-primo-produttore-mondiale-di-vino/
Dodicesima Parte: https://www.youfooditaly.com/2024/10/15/cantine-oberstein-joachim-wolf/https://cibusonline.net/cantine-oberrstain-joachim-wolf/
Tredicesima Parte: https://www.youfooditaly.com/2024/11/05/reportage-tra-vignaioli-e-cantine-del-burgraviato-kellerei-passir-la-prima-cantina-della-val-passiria/
Quattordicesima Parte: https://www.youfooditaly.com/2024/11/18/maso-biedermannhof-reportage-tra-vignaioli-e-cantine-del-burgraviato/