‘Mpanatigghi modicani – I biscotti con la carne
'Mpanatigghi modicani – I biscotti con la carne Per la frolla: 500 g di farina 00 130 g di zucchero 130 g di strutto 1 uovo 2 tuorli 1 pizzico di cannella in polvere Per
Rosmunda Cristiano, nasce a Napoli il 10 febbraio 1974.Nasce prima del previsto e questo la dice già lunga su quello che sarà il suo temperamento. Problemi di salute seri ad 1 mese dalla sua nascita, le cambiano per sempre la vita, è una bimba tanto ospedalizzata e costretta a numerosi interventi chirurgici per permetterle di camminare. Ma questo non sarà mai un limite alla sua voglia di fare,anzi sarà un vero e proprio punto di forza. Persino quando un medico (lei allora aveva 5 anni), nel parlare con i suoi genitori, dirà: saranno tante le cose che Rosmunda NON potrà fare!Questa frase rimbomba per anni nella sua testa, quella bimbetta non riesce a spiegarsi cosa avesse voluto dire il dottore “per cose che non potrà fare”. I genitori di Rosmunda, padre di Avellino e mamma di Benevento, cambiano spesso casa; Rosmunda frequenta le scuole dell'obbligo in giro per Napoli e la sua provincia. Questo le permette di entrare in contatto con culture e abitudini diverse. Questo girovagare forma il suo carattere. Trascorre le vacanze scolastiche invernali ed estive tra Avellino, Benevento e Napoli, in compagnia di nonni, zii e cugini. Sono anni belli e spensierati: d'estate si prepara la conserva di pomodoro, i bambini hanno il compito di mettere il basilico nelle bottiglie di vetro, prima di aggiungere il sugo; d'inverno si preparano i dolci di Natale in casa, ai bimbi fanno fare gli “struffoli”, lunghi salamini di impasto dolce che poi vengono tagliati a piccoli pezzetti e fritti; se la domenica si preparano gli gnocchi, i bimbi hanno il compito di “arricciarli” sulla forchetta, se si sta a casa della nonna è sempre il momento giusto per impastare e fare la pizza. Una vacanza estiva porta addirittura Rosmunda in Grecia. Aveva 7 anni e una zia italiana sposata con un greco e tre cugine, quattro mesi a scoprire una cultura diversa e vedere ed imparare dalla zia come la cucina italiana potesse fondersi con quella greca. Rosmunda cresce, seppur tra tante sofferenze fisiche e difficoltà, con una curiosità nei confronti della vita fuori dal comune, a detta dei più che la conoscono. Consegue la maturità magistrale nel 1994. Fino al 2000, frequenta corsi di formazione diversi per argomenti e interessi, in questo periodo concretizza la sua passione per la cucina, il buon cibo e la semplice “voglia di imparare a cucinare”, diventa una vera e propria Passione. La voglia di imparare a cucinare i piatti tipici, prima della sua famiglia e poi della sua cultura, la spinge a collezionare ricette di famiglia, cercando di carpire tutti i segreti della nonna paterna, grande cuoca e della mamma e delle zie materne. Sono anni meravigliosi, il suo carattere estroverso ,solare e allegro le permette di avere una vita sociale piena; esprime la sua personalità organizzando pranzi, cene, pic nic, merende e tutto quanto si possa intendere con la parola “convivio”; la casa dei suoi genitori è sempre piena di amici, soprattutto quando c'è lei ai fornelli. Rosmunda cresce e diventa donna, il 2000 è un anno importante per lei;mette “radici”, compra casa,un sogno diventato realtà, per lei che fino ad all'ora di case ne ha cambiate 19, si stabilisce a Quarto, piccolo paesino dei Campi Flegrei; si sposa e diventa “moglie” nel senso pieno della parola, ha la possibilità di cucinare per l'uomo che ama, e la sua passione per tutto ciò che è “la cucina”, raggiunge forse il massimo splendore, Rosmunda cucina e diventa raffinata, da un impronta elegante ai suoi piatti, comincia a curare anche il lato estetico, oltre che a quello pratico, riuscendo ad esprimere a pieno il concetto di “amore & cibo”, i pranzi e le cene con il marito sono momenti unici, curati e ricercati nella forma e nel contenuto. A tavola si prendono le decisioni più importanti, si è pianifica il futuro, si è sogna. I pranzi e le cene con gli amici, diventano veri e propri “eventi”. Sempre nel 2000 Rosmunda vincerà un concorso magistrale e diventa “maestra”, il lavoro più bello del mondo, lavora con la parte migliore della società: i bimbi dai sei ai dieci anni. Nel 2004 Rosmunda già moglie e maestra diventa “madre” di una bellissima bimba, Benedetta,che le cambia la vita, migliorandola. Fare la maestra farà notare a Rosmunda, com'è cambiato il mondo dei bimbi rispetto al suo, fosse solo per il modo di mangiare: merendine confezionate e snack per niente sani hanno preso il posto di dolci casalinghi o a un buon frutto. Spesso, parlando con le mamme ha appreso di come i bimbi non mangiano volentieri le verdure o i legumi. Da qui l'idea di portare a scuola la passione per la cucina, il buon cibo e esercitare i bambini al “gusto”. Rosmunda inventa numerosi progetti e strategie educative, per avvicinare i bambini al “cibo sano”. Arriva addirittura a far piantare ai suoi alunni i pomodori nel giardino della scuola e gli farà preparare bruschette per merenda. Diventando mamma, Rosmunda, si trova in prima persona ad affrontare quello che fino ad allora era un problema relativamente marginale, reperire alimenti sani per poter preparare cibi genuini per la piccola Benedetta. Nel piccolo centro dove abita, non è difficile reperire alimenti sani e di qualità a km 0. Rosmunda fa amicizia con i piccoli agricoltori della zona, con le contadine che cuociono ancora il pane nei forni a legna e allevano le galline “a terra”. Benedetta ha la fortuna di crescerà con questi alimenti, ancora oggi mangia volentieri tutto ed è curiosa nei confronti delle “pietanze nuove”. Passano un po' di anni, il matrimonio di Rosmunda finisce e lei si ritrova a dover ricominciare una nuova vita, non è semplice, la bimba è piccola, la salute precaria. Ma Rosmunda non si perde di animo e risorge dalle sue ceneri, proprio come la Fenice. Decide di ripartire dalle cose che le riescono meglio: vivere la vita con passione e cucinare. Riapre la sua casa agli amici e riprende a cucinare. Ma lo fa in una maniera diversa, da adulta. Rosmunda è per TANTI, ma non per TUTTI. Sono anni difficili, essere una mamma single e crescere una figlia da sola è difficile, subisce altri interventi, ma non perde mai il sorriso e la voglia di “fare”.Appena può permetterselo frequenta qualche corso di cucina e nel 2011 trova anche il tempo di laurearsi in giurisprudenza a Siena. Mantiene vivi i suoi interessi, porta avanti numerosi progetti di educazione alimentare e di educazione ambientale nella sua scuola. Nel contempo la sua “politica”di consumare solo alimenti prodotti sul territorio, negli anni la vedono diventare anche produttrice: Rosmunda si fa in casa le passate di pomodori, le conserve sott'olio, i succhi di frutta, la frutta sciroppata, le marmellate e le confetture. Mette ad essicare le erbe che crescono sul suo balcone e compra il vino dal suo amico contadino, che gli fornisce un'ottima falanghina flegrea, dal magnifico retrogusto fruttato, che gustata fredda con le “percoche”tagliate è uno spettacolo. Prepara Limoncello e Nocillo in quantità industriali. A Natale i suoi sono i regali più “gustosi”, sotto l'albero di chi la conosce arriva, puntuale, un cesto pieno delle sue prelibate leccornie. L'anno scorso, l'ennesimo intervento la vede costretta a letto per un lunghissimo periodo, per un carattere come il suo, “l'immobilità”, è come un veleno, la spegne piano piano, ma Rosmunda ha imparato bene che ogni impedimento è giovamento. Durante questa sua immobilità sogna Pellegrino Artusi, che le detta una ricetta in sogno e gli suggerisce di partecipare al premio Marietta, ma lei l'anno scorso non può, è allettata e non si può muovere. La mattina seguente si segna la ricetta e mette un promemoria sul cellulare per l'anno successivo. Sfrutta la sua immobilità forzata per dare “vita” ad una produzione vera e propria di marmellate e confetture, con l'aiuto della sua storica amica Romina, disegna un marchio, lo registra e avvia la sua attività da un letto di ospedale, appena può stare seduta, con l'aiuto di mamma Piera e di Benedetta avvia la produzione. Nel tempo ha collezionato abbastanza esperienza e ricette da potersi divertire non poco. Cominciano le vendite e le sue confetture e le sue marmellate vanno a ruba. Questo accadeva poco più di un anno fa. Quest'anno il 1 giugno il promemoria messo sul cellulare un anno fa, gli ricorda di inviare la ricetta. Rosmunda invia la ricetta e viene selezionata come finalista al premio Marietta 2017, arriva a Forlimpopoli da sola, dopo aver convinto il chirurgo a spostarle di una settimana l'ultimo intervento della lunga serie, con lo zaino pieno di salsicce, “friarielli” e mozzarella . Rosmunda nella preparazione del piatto ci mette tutto quello che è diventata nei suoi 43 anni: caparbietà, amore, passione, volontà, sentimento, solarità e il suo miglior sorriso e vince il 1 premio. Rosmunda è FELICE, e oggi a 51 anni ancora non sa spiegarsi la frase di quel dottore: “COSE CHE NON POTRà FARE”.
'Mpanatigghi modicani – I biscotti con la carne Per la frolla: 500 g di farina 00 130 g di zucchero 130 g di strutto 1 uovo 2 tuorli 1 pizzico di cannella in polvere Per